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Oggi lo scambio di beni e servizi virtuali è basato su modelli di scambio di valore differenziati, monetari e non; questo ha aperto la strada ai concetti di Programmable e API Economy.
Il modello di interoperabilità per la PA agisce in questo quadro per semplificare l'interazione tra enti, cittadini e imprese; stimolare la creazione di nuovi servizi che migliorino la vita delle persone; gettare le basi per uno spazio telematico comune, con regole tecniche chiare e rispettose della privacy e della sicurezza.
Contestualmente la mancanza di competenze, le difficoltà organizzative e le resistenze figlie di una logica "a silos" - le monarchie digitali di cui parlava l'ex commissario Luca Attias - ostacolano queste azioni. La soluzione passa dall'individuazione di standard tecnologici efficaci insieme per il pubblico e privato e da una serie di azioni di sistema che coinvolgano enti e imprese.
Lavora nel Dipartimento per la Trasformazione Digitale dove si occupa della creazione di un Ecosistema API nazionale. Ha una lunga esperienza nella migrazione di grandi infrastrutture IT verso soluzioni open, maturata in realtà sia italiane che estere. E' un membro attivo della comunità opensource e partecipa frequentemente come speaker e trainer a conferenze IT italiane ed europee. Si è laureato in matematica nel 2002.